Il fieno è l’alimento principe del cavallo, ogni proprietario lo sa.

 Ma quando diamo il fieno al nostro cavallo siamo sicuri di farlo nel modo giusto? Tutti i fieni sono uguali?

Per capire l’importanza del fieno dobbiamo prima ricordare chi è il cavallo!

Il cavallo è un erbivoro monogastrico pascolatore selettivo, ciò significa che in natura passa la maggior parte della sua giornata a brucare l’erba. Questo è ideale per i suoi denti e per il suo apparato digestivo, studiato per ricevere poche quantità di cibo ma in modo costante. Da molto tempo però il cavallo non vive più in sconfinate praterie e la sua quotidianità è scandita dalla routine della scuderia, fatta di orari e di impegni, così anche le sue abitudini alimentari sono cambiate. Il cavallo scuderizzato nella maggior parte dei maneggi riceve il fieno 2 volte al giorno (3 quando è fortunato!) al mattino e alla sera, generalmente prima della razione di mangime. Tutta l’erba e i piccoli arbusti che il cavallo mangerebbe in natura dunque sono sostituiti dal fieno, che deve fornirgli fibra, proteine e lipidi necessari per il suo sostentamento.

Teniamo sempre presenti queste considerazioni che possono sembrare banali invece dovrebbero invitarci a riflettere se la vita che conduce il nostro cavallo e il modo in cui lo alimentiamo sono davvero corretti e fanno la sua felicità!

Innanzitutto…tutti i fieni sono uguali?

Ovviamente no! Esistono fieni monofiti, composti cioè da una sola essenza foraggera come il fieno di erba medica, oligofiti, composti da poche essenze foraggere e polifiti, composti da diverse essenze foraggere come le graminacee. Sono i fieni polifiti e oligofiti la base per l’alimentazione del cavallo mentre i monofiti possono essere un valido complemento, a volte indispensabile.

Importante per la qualità del fieno è anche il periodo di raccolta: il primo taglio del fieno polifita, detto “maggeno”, tende ad essere sottile e ricco di graminacee, le leguminose come i trifogli invece aumentano nel secondo taglio, detto “agostano”.

Più precoce è la raccolta maggiore sarà il valore nutritivo e l’appetibilità del fieno ma anche l’accumulo di carboidrati non strutturati (NSC): questi fieni quindi sono ricchi di zuccheri e non sono adatti per cavalli laminitici, con sindrome di Cushing o diabete; per questi soggetti saranno quindi da preferire fieni raccolti più tardivamente. I fieni più tardivi hanno una maggiore quantità di fibra grezza e lignina, riducendo così il valore nutritivo, appetibilità e digeribilità. La raccolta intermedia, a spigatura iniziata per le graminacee, consente probabilmente di ottenere il miglior equilibrio.

Altro fattore importante da considerare quando si acquista il fieno è l’imballatura: i ballini sono più difficili da reperire sul mercato ma sarebbero da preferire, sia per la conservazione del fieno che generalmente è migliore sia per la praticità di somministrazione, che ci consente di essere più precisi con le dosi. I balloni rotondi sono molto diffusi; anche il fieno dei balloni può essere assolutamente di qualità ma a volte nasconde delle insidie! Se il fieno non è stato essiccato a sufficienza l’umidità resterà “intrappolata” all’interno del ballone, portando allo sviluppo di muffe e compromettendo così il prodotto.

Come faccio quindi a valutare se sto acquistando del fieno di qualità?

Il modo più immediato per valutare la qualità del fieno è osservare il suo aspetto: il colore deve essere verde-giallognolo, la consistenza croccante e non deve mai emanare cattivi odori. Il fieno di qualità è profumato e invitante! Una volta individuato un buon fieno da acquistare dobbiamo somministrarlo in modo corretto al cavallo: le dosi variano a seconda del cavallo e dell’attività che svolge, ma non siamo mai avari nelle razioni. L’ideale sarebbe che il cavallo avesse il fieno a disposizione tutto il giorno, questo oltre a essere ottimale per la digestione tamponando l’acidità gastrica aiuta l’animale ad annoiarsi meno durante le molte ore in box a cui purtroppo tanti cavalli sono costretti. Per aiutarci potremmo anche utilizzare delle reti apposite da lasciare sempre piene; se ciò non è possibile cerchiamo di somministrare il fieno almeno tre volte al giorno.

E i fieni monofiti, come il fieno di erba medica? E la polvere? Il fieno pellettato? E l’haylage? Esistono fieni per cavalli con problemi respiratori?

Il mondo del fieno è ampio, se vuoi le risposte a tutte queste domande continua a seguire il blog o contattami!

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